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martedì 15 novembre 2016

Invecchiamento, Assistenza Domiciliare & Non-Autosufficienza in Italia

Invecchiamento, Assistenza Domiciliare & Non-Autosufficienza in Italia

L’assistenza agli anziani non autosufficienti è una delle emergenze sociali non adeguatamente affrontate nel nostro Bel Paese, nonostante sia nota la spiccata longevità della popolazione nostrana e la crescente incidenza delle persone anziane che vivono sole.

Invecchiamento & non-autosufficienza, lo scenario italiano

Una delle conseguenze più rilevanti dell’invecchiamento è il bisogno di assistenza
continuativa a causa dell’impossibilità nel portare avanti le attività quotidiane. La progressiva riduzione dell’autonomia funzionale nella popolazione anziana assume ormai una dimensione sociale non trascurabile. Come se non bastasse, la rete familiare risulta sempre più fragile e spesso inadeguata nel tentativo di prendersi cura dei bisogni dell’anziano e l’opzione politica che richiede ai caregiver informali sempre più compiti di cura e di alta responsabilità appare improponibile, ponendosi peraltro in discontinuità con le strategie di cura adottate nei sistemi di protezione sociale più efficaci nel resto d’Europa.

Nei prossimi anni, in Italia, la domanda di servizi socio-sanitari e la relativa spesa pubblica e privata sono destinate ad aumentare in modo considerevole, specie per quanto riguarda l’assistenza continuativa (Long- Term Care, “Ogni forma di cura fornita a persone non autosufficienti, lungo un periodo di tempo esteso, senza data di termine predefinita” – OCSE). A questo riguardo, secondo un recente studio, la spesa pubblica complessiva che ammonta all’1,9% del PIL nel 2015 (di cui circa due terzi erogata a soggetti con più di 65 anni), crescerà fino al 3,2% nel 2060 (Mef – Dipartimento della Ragioneria dello Stato, 2016).

L’affermarsi di questi bisogni va posto in relazione soprattutto con il progressivo
invecchiamento generale della popolazione e la crescita dei casi di malattie
neuro-degenerative, nonché con il forte incremento del numero delle famiglie cosiddette mononucleari che mina le potenzialità dell’assistenza erogata all'interno dei nuclei familiari.

Infine, sulla capacità di soddisfare la domanda incide inoltre anche la progressiva evoluzione del sistema ospedaliero verso l’assistenza per i soli acuti, da cui deriva la forte esigenza di promuovere un’assistenza extra-ospedaliera in grado di affrontare i bisogni della fase post-acuta dell’intervento sanitario.

Il ruolo del caregiver in Italia

Il tema dei servizi residenziali e del loro uso da parte degli anziani è strettamente legato al ruolo che i caregiver familiari e informali svolgono in Italia nell'ambito dell’assistenza continuativa.
Le indagini empiriche provano che, alla base delle scelte operate dalla famiglia quando si presenta un caso di non autosufficienza, agiscono non solo fattori economici e culturali ma anche affettivi.
Alcune ricerche scientifiche realizzare dall'Agenzia Sanitaria della Regione Emilia Romagna (2005) dimostrano che davanti alla condizione problematica di un soggetto anziano, la prima opzione sia sempre quella di una attivazione delle risorse interne alla famiglia. A questo proposito. alle attività di cura che i familiari svolgono in favore dell’anziano non autosufficiente viene attribuita una forte valenza affettiva: il lavoro di cura non viene cioè percepito come una semplice esecuzione di mansioni ma se ne evidenziano gli aspetti connessi al contatto quotidiano, all'intimità, alla convivenza, allo scambio comunicativo. Parallelamente, queste ricerche evidenziano anche la gravosità dei compiti che i caregiver familiari si trovano a dovere sostenere, e la grande difficoltà a conciliare tra loro le esigenze dell’anziano, della famiglia propria e, quando c’è, del lavoro retribuito.

E’ piuttosto evidente che la condizione di non autosufficienza determina una reciproca dipendenza tra l’anziano e il suo responsabile di cura e ciò va ad incidere anche sugli equilibri familiari e lavorativi di quest’ultimo.

L’evoluzione del famiglia moderna italiana e conseguente degrado della cura all'anziano non-autosufficiente

Dunque nel nostro paese gli scarsi investimenti nei servizi domiciliari hanno portato ad una situazione in cui la domanda supera di gran lunga l’offerta pubblica e molte famiglie devono sopportare l'onere finanziario delle crescenti esigenze di cura, anche se nel periodo pre-crisi, in base a uno studio europeo pubblicato nel 2007, meno di una famiglia italiana su tre (27%) poteva permettersi di pagare per l'assistenza professionale a domicilio (Commissione Ue, 2007).

Negli ultimi anni il progressivo declino della famiglia quale principale erogatrice di cure, legato in particolare alla crescente partecipazione al mercato del lavoro da parte della donna, alla progressiva riduzione del numero dei figli e dei componenti del nucleo familiare e all'introduzione di nuove regole nei regimi previdenziali, ha determinato l’instaurarsi di una nuova divisione del lavoro di cura verso gli anziani non autosufficienti.

Negli ultimi anni le statistiche ISTAT e altre indagini campionarie puntano il dito sull'indebolimento del ruolo dei caregiver familiari nelle attività di cura rivolte agli anziani, come conseguenza delle trasformazioni socio-demografiche avvenute in seno alle famiglie.
Insomma, sembra che in Italia il numero dei caregiver sia aumentato, ma la quantità di tempo dedicato alle attività di cura è in diminuzione. Così, meno famiglie riescono a beneficiare di aiuto attraverso le reti informali e chi aiuta lo fa in modo più selettivo e mirato alle situazioni più critiche (ISTAT, 2015).
caregiver italiani

Le prospettive future italiane

Fino a qualche anno fa la forte solidarietà intra-generazionale ha garantito un’assistenza informale da parte delle generazioni più giovani nei confronti di quelle anziane più fragili. Ma quale scenario si delinea alla luce del processo di invecchiamento registrato in Italia?

Oggi giorno, la preoccupazione crescente è rappresentata dal timore che nei prossimi anni, se i sistemi di cura formali non punteranno maggiormente (rispetto il passato) sulle prestazioni domiciliari, sulle forme alternative alle RSA (le comuni case di residenza per anziani) e sull'integrazione degli interventi rivolti agli anziani non autosufficienti, il pesante onere posto sulle famiglie potrebbe rovesciarsi in un aumento dell’istituzionalizzazione, in controtendenza con la programmazione socio-sanitaria prevalente in Europa.

Date queste considerazioni, quindi, il timore è che le conseguenze sociali saranno davvero pesanti, tenendo conto anche della recente evoluzione dell’offerta privata di posti letto per anziani. In Italia, infatti, nonostante la riduzione dei ricoveri degli anziani nelle strutture residenziali, negli ultimi tempi è aumentato il numero delle strutture private non convenzionate (Cerved, 2016), alcune delle quali basano la propria strategia di business operando in aree territoriali a bassa densità di offerta di posti letto (soprattutto nel centro e nel sud del paese dove queste aziende sono in competizione con uno scarso numero di player pubblici e privati) e con un livello di trasparenza comunicativa non adeguato, specie per quanto riguarda le rette e i servizi di base e opzionali forniti.

Purtroppo, i rischi sociali sono alti! Basti pensare che solo nel periodo gennaio-luglio 2016, in base ai dati rilasciati dal ministero della Salute su 1.647 controlli in strutture (pubbliche e private) per anziani sono state rilevate 472 (28%) non conformità: mancanza di autorizzazione, maltrattamenti, esercizio abusivo della professione sanitaria, abbandono d’incapace, inadeguatezze strutturali ed assistenziali le violazioni più frequenti.

eHealth in ItaliaE’ il segno che la programmazione dei servizi residenziali e l’assistenza continuativa agli anziani necessitano di una profonda riorganizzazione e del potenziamento degli interventi.

Il ruolo di servizi come Vitaever®

Se da un lato le sempre più favorevoli condizioni di sopravvivenza fanno registrare un incremento del numero di ultra 65enni, dall'altro lato c'è da considerare che in tale contesto, puntare sull'innovazione sia un passo necessario e non più rinviabile.

Ecco perché risulta importante puntare sull’eHealth come leva strategica che può contribuire fattivamente a conciliare la qualità del servizio con il controllo della spesa e, soprattutto, per favorire l’erogazione delle cure secondo percorsi clinico-assistenziali strutturati che possano adattarsi in modo flessibile e personalizzato ai bisogni di salute dei cittadini.
Oggigiorno, portare la cura nella casa dei pazienti e quindi l’avvicinamento dell’offerta di salute ai bisogni dei pazienti è sempre più un obiettivo da dover realizzare nel breve termine. A questo proposito, la “tecno assistenza” può rappresentare uno strumento utile per permettere all'anziano di non essere sradicato dal proprio contesto sociale.
Molto probabilmente, alla base di tutto, esiste un primario bisogno di rivedere il Sistema Sanitario italiano in modo da renderlo in grado di sfruttare al meglio nuove tecnologie come la telemedicina e i software Cloud. Proprio servizi di questo tipo rappresentano una risorse fondamentale nel tentativo di migliorare non solo la qualità di vita dell’assistito, ma anche (e soprattutto) la qualità del lavoro del professionista della salute che assiste l’anziano.


Il Cloud computing, tecnologia alla base di servizi come il nostro Vitaever®, offre il vantaggio di poter garantire ad ogni organizzazione sanitaria e socio-assistenziale (pubblica e privata), indipendentemente dalla propria dimensione, di dotarsi di un’infrastruttura tecnologica per gestire la propria attività quotidiana in modo più che efficiente. Questo significa che, grazie a Vitaever per esempio, le piccole strutture potrebbero dotarsi dello stessa tecnologia di una più grande, pagando in funzione della propria dimensione (in termini di attività svolta o numero pazienti) e favorendo lo scambio di informazioni ed il concetto di rete. Inoltre, oltre a garantire un modello di costo sostenibile per l’organizzazione stessa, Vitaever® cresce e si evolve grazie al contributo di tutti i suoi utilizzatori.
Ma a beneficiare di servizi come Vitaever®, non sono solo le strutture organizzative!
Infatti, principalmente, a beneficiarne sono i pazienti assistiti. Con questi strumenti tecnologicamente innovativi, il professionista della salute non solo riuscirà a concentrarsi maggiormente sulla sua attività principale, ma riuscirà a garantire una qualità di lavoro nettamente maggiore all'anziano in cura.


Per tutti questi motivi, quindi risulta davvero importante investire in servizi socialmente utili! Come abbiamo visto, a beneficiarne sono davvero tutti, ma soprattutto gli anziani e le loro famiglie.
software Cloud al servizio dell'assistenza domiciliare

#VITAEVER
#assistenzadomiciliare #aging #invecchiamento #caregiver
#ForumNonAutosufficienza  #NonAutosufficienza

mercoledì 25 maggio 2016

“Voucher Digitalizzazione 2016”

Una opportunità di crescita ed innovazione per le PMI italiane che si occupano di assistenza domiciliare territoriale.


Non si tratta di un bando qualunque, ma di una delle idee più utili ed interessanti di questa prima metà del 2016 per tutte quelle realtà che si occupano di assistenza domiciliare o in generale di attività territoriali, che potranno permettersi così un sistema informatico come Vitaever® finanziandolo attraverso il contributo che lo Stato stesso ha destinato per la digitalizzazione dei processi aziendali.
Per questo motivo, abbiamo deciso di parlarvi di questo importante argomento e delle possibili relazioni con la nostra azienda.

DI COSA SI TRATTA? - Prima di tutto, facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire quali sono le ragioni alla base di questo interessante progetto italiano. La ragione di fondo è rappresentata dalla volontà di dare un aiuto economico a tutte quelle che sono le cosiddette PMI italiane, vale a dire le "piccole e medie imprese" sparse sul nostro territorio. A quasi 2 anni dall'entrata in vigore del bonus imprese con il decreto "Destinazione Italia" e da quasi un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il beneficio oggetto del decreto è ufficialmente attivo da questo inizio 2016. Il bando ministeriale previsto ha definito uno stanziamento di ben 100 milioni di euro a favore della digitalizzazione dei processi aziendali delle PMI italiane. E' chiaro che la principale finalità di questo progetto consista nel voler agevolare un sostanziale "ammodernamento" tecnologico e quindi pianificare interventi di digitalizzazione dei processi aziendali di queste piccole e medie realtà localizzate sul territorio nazionale.

COSA PREVEDE IL DECRETO? - Il beneficio, in pratica, consiste in un contributo economico dato sotto forma di voucher di importo non superiore a 10.000,00 euro, da utilizzare appunto per un "processo di digitalizzazione" aziendale. Nello specifico, questo processo potrà consistere in servizi quali:
- il miglioramento dell'efficienza aziendale;
- la modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, tale da favorire l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro;
- la connettività a banda larga e ultralarga;
- il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
- la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese.

COME PRESENTARE DOMANDA PER QUESTO BENEFICIO

1) CONDIZIONI - In generale, per presentare domanda per la concessione dell’aiuto economico, le PMI dovranno soddisfare le seguenti condizioni:

  • essere una micro, piccola o media impresa indipendentemente dalla loro forma giuridica e dal regime contabile adottato;
  • non essere imprese la cui attività sia riconducibile a settori di produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura;
  • avere sede legale e/o unità locale attiva in Italia (per ora solo nelle 8 regioni del Mezzogiorno) ed essere iscritte al Registro delle imprese;
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale, fallimento, liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo, ecc.;
  • non essere beneficiarie di altri contributi statali per l'acquisto degli stessi beni e servizi che si vuole acquistare con il Voucher;
  • non essere soggette ad un ordine di recupero dichiarato dalla Commissione Europea per aiuti illegali;
  • inoltre, per poter presentare la domanda, le imprese dovranno avere obbligatoriamente una PEC (“Posta Elettronica Certificata”) valida e funzionante e la firma digitale del rappresentante o del delegato.
2) OGGETTO DELLA DOMANDA - Secondo il Ministero, l'oggetto del finanziamento potrà essere costituito unicamente da:

  • l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati alla digitalizzazione dei processi aziendali;
  • l'acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, con particolare riferimento all'utilizzo di strumenti tecnologici e all'introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on-line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di e-commerce;
  • le spese per realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultra-larga;
  • le spese relative all'acquisto e all'attivazione di decoder e parabole per il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata.
3) MODALITÀ’ PRATICHE - L'importo del voucher viene erogato direttamente dal Ministero in un'unica soluzione, in base alla somma richiesta dall'impresa in sede di presentazione dell'istanza e concessa e approvata dal MISE (“Ministero dello Sviluppo Economico”). I  tempi di erogazione del bonus imprese, invece, saranno successivamente definiti dal Ministero dell'Economia che con specifico provvedimento direttoriale definirà le tempistiche per la presentazione delle istanze per fruire di questa importante agevolazione.
Poi, una volta presentata la domanda esclusivamente in forma telematica e nel periodo di apertura dello sportello, il Ministero stesso provvederà a verificare il possesso dei requisiti e le spese ammissibili descritte nell'istanza, dopodiché determinerà l'importo del voucher, cui ha diritto l'impresa beneficiaria.
Le cause che possono determinare la revoca del contributo e quindi perdita totale o parziale dell'agevolazione, saranno:
  • il mancato possesso da parte delle impresa di uno o più requisiti che determinano l'accesso al bonus, o perdita di una delle condizioni prevista per la fruizione e mantenimento del beneficio;
  • aver presentato, in occasione di un controllo formale, una documentazione irregolare da parte dell'azienda, tale da non poter essere sanata o addirittura falsa;
  • mancato rispetto dei termini e delle modalità per la presentazione delle richieste di erogazione del voucher;
  • l'intervento di una procedura fallimentare aziendale dell'impresa beneficiaria;
  • il mancato rispetto del divieto di cumulo dello stesso tipo di agevolazioni.

Questo è quello che c’è da sapere sugli aspetti principali che riguardano i cosiddetti Voucher per la digitalizzazione aziendale.

Ti occupi di Assistenza Domiciliare e Territoriale? Svolgi attività educative o altri servizi alla Persona?

Grazie a questo contributo stanziato dallo Stato italiano, potrete finanziare l’acquisto di un sistema innovativo come il nostro Vitaever®, specificatamente realizzato per gestire ed ottimizzare contesti di attività domiciliari e territoriali.
Qualora vogliate approfittare di questo beneficio, qualora abbiate bisogno di un aiuto ed un supporto in una futura fase di digitalizzazione o semplicemente capire e valutare con degli esperti informatici le possibilità di ammodernamento per la vostra realtà aziendale, la nostra società (con i suoi consulenti e il servizio Vitaever) potrà rappresentare un valido alleato per tutti coloro vorranno fare un importante passo in avanti scegliendo di investire nel digitale per il futuro della loro azienda. Non solo vi seguiremo e guideremo nella compilazione della complicata documentazione necessaria alla domanda per il beneficio economico, ma vi aiuteremo a valutare, progettare e sviluppare i vostri servizio territoriali e domiciliari.

Per qualsiasi dubbio o richiesta, per informazioni sulle eventuali possibilità di collaborazione e sviluppo digitale della vostra azienda, non esitate a contattarci qui oppure attraverso il form di contatto del nostro sito web.

Il team Vitaever®.

lunedì 25 gennaio 2016

La risposta della Fondazione ANT alle esigenze dei Grandi Anziani

Negli ultimi anni l'Italia ha registrato un aumento del numero degli anziani over 85 per un valore che sfiora il 3% della popolazione italiana. Gli anziani rappresentano una quota molto importante tra questi Assisti e spesso richiedono specifici percorsi diagnostici, programmi terapeutici e assistenziali per la cura a domicilio.

Il programma assistenza domiciliare ANT rappresenta la più grande esperienza privata non profit in Italia nel settore delle cure palliative, formata da un team di Medici, infermieri e psicologi altamente specializzati in cure palliative. A partire dal 2012, il programma "Ospedale Oncologico a Domicilio" della Fondazione ANT è supportato dal sistema informatico dedicato Vitaever®, che raccoglie al momento dell'attivazione dell'assistenza le informazioni sullo stato clinico e sociale di ogni Assistito e consente il monitoraggio durante il corso della malattia a casa.
Il programma di assistenza domiciliare (PAD) oncologica fornito dalla Fondazione ANT sta attualmente seguendo 5000 nuovi pazienti all'anno, all'incirca il 70% degli Assistiti nelle regioni di Puglia e Emilia Romagna.

Per leggere l'articolo intero clicca qui.

martedì 6 ottobre 2015

Cloud Computing: vi suggeriamo una lettura utile

In questo articolo vogliamo attirare la vostra attenzione su una pubblicazione di un libro scientifico, interamente dedicato al “Cloud computing”. Lo riteniamo utile per chi non conosce ancora il mondo tecnologico del Cloud e per chi vorrebbe approfondire le sue conoscenze.

Vitaever® è stata una delle Best practice che ha suscitato l’interesse degli autori ( L. Grandinetti, O. Piasacane e M. Sheikhalishahi ), divenendo uno dei casi di studio utili per sottolineare l’importanza del Cloud Computing nel mondo dell’assistenza domiciliare e territoriale. Vitaever® ha fornito un esempio pratico di come la tecnologia Cloud  possa supportare in maniera efficiente grande realtà domiciliari come  la Fondazione ANT Italia che quotidianamente assiste circa 4000 malati di tumori.

Si ringraziano gli autori per la collaborazione nella stesura del caso studio.

La versione online del libro è disponibile qui 

lunedì 24 novembre 2014

L'esperienza di ANT raccontata da Report

Nella puntata di Report del 23/11, grazie al servizio di Bernardo Iovene, la Gabanelli ha presentato l'esperienza della Fondazione ANT Italia che aiuta, a domicilio e gratuitamente, più di 4500 Assistiti e le loro famiglie ad affrontare quotidianamente la Malattia Oncologica.

Vitaever® aiuta ANT ed i suoi Operatori ad essere sempre aggiornati e a coordinare in maniera efficace il servizio di Assistenza Domiciliare Oncologica.

Guarda il servizio di Report su ANT e Vitaever® »