martedì 22 dicembre 2015

Le sfide del terzo settore

E' ancora possibile una sanità per tutti?
La legittima domanda che si pongono tutti gli addetti del settore sanitario e dell'assistenza, ma anche i beneficiari finali.

La Presidente della Fondazione ANT, Raffaella Pannuti, espone come tale obiettivo si potrebbe raggiungere con la stretta collaborazione tra la sanità pubblica e privata: "nel 2014, con meno del 20% di denaro pubblico, ANT ha assistito 3525 pazienti in convenzione con l'SSN (circa l'8% dei 44842 pazienti oncologici seguiti al domicilio secondo il Flussi SIAD) e altri 6878 pazienti non in convenzione che quindi verosimilmente non sono stati intercettati dalle reti "ufficiali" di CP. Se si pensa che l'assistenza domiciliare ANT viene svolta in 9 regioni da gruppi multidisciplinari dedicati e operativi 365 giorni l'anno, h24 per una media di circa 100 giorni a paziente, risulta chiaro come l'impegno per continuare a rendere sostenibile tale servizio debba essere tra stato e privato sociale sia in termini progettuali sia per quanto riguarda gli aspetti economici" (cit. Vita).

Nonostante gli ostacoli dovuti alle carenze degli aiuti finanziari e di una mancanza, in molte situazioni, di una struttura di accordi tra pubblico e privato, ANT riesce quotidianamente ad offrire un servizio indispensabile ad un numero sempre crescente di cittadini. Questo è possibile anche grazie all'utilizzo di tecnologie innovative, come Vitaever®, che aiutano l'Organizzazione a rendere sempre più efficienti i propri processi interni ed esterni. Grazie a Viaever®, ANT è in grado di erogare più ore di servizio a fronte dello stesso costo.