giovedì 15 dicembre 2016

Amazon Web Services, il migliore fornitore di servizi cloud


Non sorprende quanto emerso dal rapporto del 2015 redatto da Gartner “Critical Capabilities for Public Cloud Infrastructure as a Service, Worldwide”. Questa dettagliata analisi, effettuata confrontando 15 dei maggiori fornitori di questa tipologia di servizio (tra i tanti: Google, IBM, Microsoft, Fujitsu, ecc..), conferma il primato di Amazon Web Services per quanto riguarda i “tipici casi d’uso” (per la quale ha ottenuto valutazioni eccellenti!), vale a dire situazioni comuni in cui si ritrovano le aziende di media dimensione in ambito IT: sviluppo di applicazioni, elaborazioni in batch, applicazioni cloud-native ed applicazioni aziendali generali.


Scegliere Amazon, insomma, significa scegliere il migliore partner tecnologico per la distribuzione di applicazioni SaaS. Questo vale anche e soprattutto in
 campo socio-sanitario, dove si sta affermando il servizio Vitaever®, in particolare grazie alla possibilità di localizzare i dati sanitari con certezza all’interno della Comunità Europea, le politiche di sicurezza messe in campo da Amazon ed i sistemi di cifratura dei dati.

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martedì 15 novembre 2016

Invecchiamento, Assistenza Domiciliare & Non-Autosufficienza in Italia

Invecchiamento, Assistenza Domiciliare & Non-Autosufficienza in Italia

L’assistenza agli anziani non autosufficienti è una delle emergenze sociali non adeguatamente affrontate nel nostro Bel Paese, nonostante sia nota la spiccata longevità della popolazione nostrana e la crescente incidenza delle persone anziane che vivono sole.

Invecchiamento & non-autosufficienza, lo scenario italiano

Una delle conseguenze più rilevanti dell’invecchiamento è il bisogno di assistenza
continuativa a causa dell’impossibilità nel portare avanti le attività quotidiane. La progressiva riduzione dell’autonomia funzionale nella popolazione anziana assume ormai una dimensione sociale non trascurabile. Come se non bastasse, la rete familiare risulta sempre più fragile e spesso inadeguata nel tentativo di prendersi cura dei bisogni dell’anziano e l’opzione politica che richiede ai caregiver informali sempre più compiti di cura e di alta responsabilità appare improponibile, ponendosi peraltro in discontinuità con le strategie di cura adottate nei sistemi di protezione sociale più efficaci nel resto d’Europa.

Nei prossimi anni, in Italia, la domanda di servizi socio-sanitari e la relativa spesa pubblica e privata sono destinate ad aumentare in modo considerevole, specie per quanto riguarda l’assistenza continuativa (Long- Term Care, “Ogni forma di cura fornita a persone non autosufficienti, lungo un periodo di tempo esteso, senza data di termine predefinita” – OCSE). A questo riguardo, secondo un recente studio, la spesa pubblica complessiva che ammonta all’1,9% del PIL nel 2015 (di cui circa due terzi erogata a soggetti con più di 65 anni), crescerà fino al 3,2% nel 2060 (Mef – Dipartimento della Ragioneria dello Stato, 2016).

L’affermarsi di questi bisogni va posto in relazione soprattutto con il progressivo
invecchiamento generale della popolazione e la crescita dei casi di malattie
neuro-degenerative, nonché con il forte incremento del numero delle famiglie cosiddette mononucleari che mina le potenzialità dell’assistenza erogata all'interno dei nuclei familiari.

Infine, sulla capacità di soddisfare la domanda incide inoltre anche la progressiva evoluzione del sistema ospedaliero verso l’assistenza per i soli acuti, da cui deriva la forte esigenza di promuovere un’assistenza extra-ospedaliera in grado di affrontare i bisogni della fase post-acuta dell’intervento sanitario.

Il ruolo del caregiver in Italia

Il tema dei servizi residenziali e del loro uso da parte degli anziani è strettamente legato al ruolo che i caregiver familiari e informali svolgono in Italia nell'ambito dell’assistenza continuativa.
Le indagini empiriche provano che, alla base delle scelte operate dalla famiglia quando si presenta un caso di non autosufficienza, agiscono non solo fattori economici e culturali ma anche affettivi.
Alcune ricerche scientifiche realizzare dall'Agenzia Sanitaria della Regione Emilia Romagna (2005) dimostrano che davanti alla condizione problematica di un soggetto anziano, la prima opzione sia sempre quella di una attivazione delle risorse interne alla famiglia. A questo proposito. alle attività di cura che i familiari svolgono in favore dell’anziano non autosufficiente viene attribuita una forte valenza affettiva: il lavoro di cura non viene cioè percepito come una semplice esecuzione di mansioni ma se ne evidenziano gli aspetti connessi al contatto quotidiano, all'intimità, alla convivenza, allo scambio comunicativo. Parallelamente, queste ricerche evidenziano anche la gravosità dei compiti che i caregiver familiari si trovano a dovere sostenere, e la grande difficoltà a conciliare tra loro le esigenze dell’anziano, della famiglia propria e, quando c’è, del lavoro retribuito.

E’ piuttosto evidente che la condizione di non autosufficienza determina una reciproca dipendenza tra l’anziano e il suo responsabile di cura e ciò va ad incidere anche sugli equilibri familiari e lavorativi di quest’ultimo.

L’evoluzione del famiglia moderna italiana e conseguente degrado della cura all'anziano non-autosufficiente

Dunque nel nostro paese gli scarsi investimenti nei servizi domiciliari hanno portato ad una situazione in cui la domanda supera di gran lunga l’offerta pubblica e molte famiglie devono sopportare l'onere finanziario delle crescenti esigenze di cura, anche se nel periodo pre-crisi, in base a uno studio europeo pubblicato nel 2007, meno di una famiglia italiana su tre (27%) poteva permettersi di pagare per l'assistenza professionale a domicilio (Commissione Ue, 2007).

Negli ultimi anni il progressivo declino della famiglia quale principale erogatrice di cure, legato in particolare alla crescente partecipazione al mercato del lavoro da parte della donna, alla progressiva riduzione del numero dei figli e dei componenti del nucleo familiare e all'introduzione di nuove regole nei regimi previdenziali, ha determinato l’instaurarsi di una nuova divisione del lavoro di cura verso gli anziani non autosufficienti.

Negli ultimi anni le statistiche ISTAT e altre indagini campionarie puntano il dito sull'indebolimento del ruolo dei caregiver familiari nelle attività di cura rivolte agli anziani, come conseguenza delle trasformazioni socio-demografiche avvenute in seno alle famiglie.
Insomma, sembra che in Italia il numero dei caregiver sia aumentato, ma la quantità di tempo dedicato alle attività di cura è in diminuzione. Così, meno famiglie riescono a beneficiare di aiuto attraverso le reti informali e chi aiuta lo fa in modo più selettivo e mirato alle situazioni più critiche (ISTAT, 2015).
caregiver italiani

Le prospettive future italiane

Fino a qualche anno fa la forte solidarietà intra-generazionale ha garantito un’assistenza informale da parte delle generazioni più giovani nei confronti di quelle anziane più fragili. Ma quale scenario si delinea alla luce del processo di invecchiamento registrato in Italia?

Oggi giorno, la preoccupazione crescente è rappresentata dal timore che nei prossimi anni, se i sistemi di cura formali non punteranno maggiormente (rispetto il passato) sulle prestazioni domiciliari, sulle forme alternative alle RSA (le comuni case di residenza per anziani) e sull'integrazione degli interventi rivolti agli anziani non autosufficienti, il pesante onere posto sulle famiglie potrebbe rovesciarsi in un aumento dell’istituzionalizzazione, in controtendenza con la programmazione socio-sanitaria prevalente in Europa.

Date queste considerazioni, quindi, il timore è che le conseguenze sociali saranno davvero pesanti, tenendo conto anche della recente evoluzione dell’offerta privata di posti letto per anziani. In Italia, infatti, nonostante la riduzione dei ricoveri degli anziani nelle strutture residenziali, negli ultimi tempi è aumentato il numero delle strutture private non convenzionate (Cerved, 2016), alcune delle quali basano la propria strategia di business operando in aree territoriali a bassa densità di offerta di posti letto (soprattutto nel centro e nel sud del paese dove queste aziende sono in competizione con uno scarso numero di player pubblici e privati) e con un livello di trasparenza comunicativa non adeguato, specie per quanto riguarda le rette e i servizi di base e opzionali forniti.

Purtroppo, i rischi sociali sono alti! Basti pensare che solo nel periodo gennaio-luglio 2016, in base ai dati rilasciati dal ministero della Salute su 1.647 controlli in strutture (pubbliche e private) per anziani sono state rilevate 472 (28%) non conformità: mancanza di autorizzazione, maltrattamenti, esercizio abusivo della professione sanitaria, abbandono d’incapace, inadeguatezze strutturali ed assistenziali le violazioni più frequenti.

eHealth in ItaliaE’ il segno che la programmazione dei servizi residenziali e l’assistenza continuativa agli anziani necessitano di una profonda riorganizzazione e del potenziamento degli interventi.

Il ruolo di servizi come Vitaever®

Se da un lato le sempre più favorevoli condizioni di sopravvivenza fanno registrare un incremento del numero di ultra 65enni, dall'altro lato c'è da considerare che in tale contesto, puntare sull'innovazione sia un passo necessario e non più rinviabile.

Ecco perché risulta importante puntare sull’eHealth come leva strategica che può contribuire fattivamente a conciliare la qualità del servizio con il controllo della spesa e, soprattutto, per favorire l’erogazione delle cure secondo percorsi clinico-assistenziali strutturati che possano adattarsi in modo flessibile e personalizzato ai bisogni di salute dei cittadini.
Oggigiorno, portare la cura nella casa dei pazienti e quindi l’avvicinamento dell’offerta di salute ai bisogni dei pazienti è sempre più un obiettivo da dover realizzare nel breve termine. A questo proposito, la “tecno assistenza” può rappresentare uno strumento utile per permettere all'anziano di non essere sradicato dal proprio contesto sociale.
Molto probabilmente, alla base di tutto, esiste un primario bisogno di rivedere il Sistema Sanitario italiano in modo da renderlo in grado di sfruttare al meglio nuove tecnologie come la telemedicina e i software Cloud. Proprio servizi di questo tipo rappresentano una risorse fondamentale nel tentativo di migliorare non solo la qualità di vita dell’assistito, ma anche (e soprattutto) la qualità del lavoro del professionista della salute che assiste l’anziano.


Il Cloud computing, tecnologia alla base di servizi come il nostro Vitaever®, offre il vantaggio di poter garantire ad ogni organizzazione sanitaria e socio-assistenziale (pubblica e privata), indipendentemente dalla propria dimensione, di dotarsi di un’infrastruttura tecnologica per gestire la propria attività quotidiana in modo più che efficiente. Questo significa che, grazie a Vitaever per esempio, le piccole strutture potrebbero dotarsi dello stessa tecnologia di una più grande, pagando in funzione della propria dimensione (in termini di attività svolta o numero pazienti) e favorendo lo scambio di informazioni ed il concetto di rete. Inoltre, oltre a garantire un modello di costo sostenibile per l’organizzazione stessa, Vitaever® cresce e si evolve grazie al contributo di tutti i suoi utilizzatori.
Ma a beneficiare di servizi come Vitaever®, non sono solo le strutture organizzative!
Infatti, principalmente, a beneficiarne sono i pazienti assistiti. Con questi strumenti tecnologicamente innovativi, il professionista della salute non solo riuscirà a concentrarsi maggiormente sulla sua attività principale, ma riuscirà a garantire una qualità di lavoro nettamente maggiore all'anziano in cura.


Per tutti questi motivi, quindi risulta davvero importante investire in servizi socialmente utili! Come abbiamo visto, a beneficiarne sono davvero tutti, ma soprattutto gli anziani e le loro famiglie.
software Cloud al servizio dell'assistenza domiciliare

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mercoledì 20 luglio 2016

Aging 2.0 - Optimize

"Aging 2.0 - Optimize"

12-14 Ottobre 2016 - San Francisco (CA - USA)


ROAD TO SAN FRANCISCO - Passano i giorni, e la finale mondiale di Aging 2.0 si avvicina! Tra poco più di tre mesi, l'hotel Hilton situato nella Union Square di San Francisco, la quarta città della California (per numero di abitanti) e centro centro economico-finanziario, culturale e turistico dell'omonima vasta area metropolitana (la "San Francisco Bay Area"), ospiterà l'evento conclusivo del concorso internazionale dedicato ai migliori progetti focalizzati sulla salute dell'anziano e che meglio si sono distinti all'interno delle singole tappe nazionali previste nella Global Startup Search.

OPTIMIZE - Sarà un evento unico per il settore dei servizi della "terza età", cioè quei servizi dedicati alle persone in età senile che sono quindi vulnerabili a disturbi, malattie e sindromi rispetto agli altri adulti.
La finale di Aging 2.0, quest'anno offrirà un valore aggiunto rispetto l'edizione precedente: esclusive opportunità di networking internazionale, uniche possibilità di maturare preziose competenze per questo tipo di mercato e soprattutto una "Experience Zone", vale a dire una ampia e multi-sensoriale "vetrina" delle soluzioni tecnologiche più innovative progettate per ottimizzare la mente, la mobilità, la cura e l'indipendenza della persona. Inoltre, questo evento sarà:
  • Internazionale: sono previsti più di un migliaio di partecipanti, provenienti da oltre 20 paesi intorno al mondo;
  • Interdisciplinare: parteciperanno le più diverse realtà focalizzate su "aging" e terza età, di cui il 45% saranno aziende Tech e il 15% investitori potenzialmente interessati alle realtà partecipanti al concorso ed agli espositori;
  • Intergenerazionale: è in programma una conferenza in cui il range di età degli speaker andrà dai 17 ai 92 anni;
  • Interattivo: caratteristica fondamentale della finale di quest'anno, sono le Experience Zones come sopracitato. Inoltre, sono previsti più di 80 espositori e più di 30 pitch tenuti rigorosamente live.
"Optimize" è il nome scelto per questo grande evento, inoltre, la finale di questo importante concorso, andrà a far coincidere altri due eventi internazionali al suo interno:
  • Global Innovation Summit, una esclusiva conferenza annuale (a cui è possibile accedere solo su invito) che riunisce un gruppo selezionato di dirigenti, i migliori investitori ed imprenditori di tutto il mondo per discutere delle tendenze e i nuovi modelli di cura ed assistenza alla persona;
  • AgeTech Expo, un evento che riunisce i fornitori di servizi per il mercato dell'aging e le aziende tech per nuovi spunti di innovazione intersettoriale e nuove opportunità di collaborazione.
LA FINALE - Come vi avevamo accennato nell'ultimo articolo, Vitaever® ha vinto la tappa nazionale della Global Startup Search ad Ancona, conquistando così la possibilità di concorrere con le altre finaliste (vincitrici a loro volta delle tappe nazionali in giro per il mondo) alla finale mondiale che si terrà negli Stati Uniti ad Ottobre.
Il progetto Vitaever® è stato giudicato come il migliore sulla base di criteri quali: la qualità dell'idea di fondo e la sua attualità, il modello di business e il team, ed infine il concreto impatto che quanto progettato possa avere sulla vita dell'anziano, sul miglioramento della stessa ed inoltre sul lavoro degli operatori sanitari.

E quindi, cosa succederà nei prossimi mesi?

Innanzitutto, Vitaever® e le altre realtà vincitrici, parteciperanno ad una doppia votazione,
finalizzata a decretare quali saranno le realtà ad ottenere il diritto ad esporre il proprio progetto davanti alla numerosa audience che sarà presente all'evento.
La prima, sarà una votazione online ed andrà a pesare per il 50% sulla decisione finale. La votazione in se, sarà aperta dal 18 Luglio al 19 di Agosto e consisterà nella votazione dei profili online ospitati all'interno del sito dell'organizzazione stessa. Ogni progetto potrà decidere di arricchire il proprio profilo con un video di presentazione per colpire al meglio i visitatori del sito.
Simultaneamente, ci sarà una seconda votazione, anch'essa peserà al 50% sulla valutazione finale e verrà effettuata da una giuria di esperti della tecnologia dell'aging selezionati dall'headquarter di Aging 2.0.
Conclusa anche questa votazione, verranno decise quali saranno le realtà finaliste a ricevere uno spazio complementare di esposizione ad Aging 2.0 - Optimize, un palcoscenico con oltre un migliaio di partecipanti e la possibilità di vincere un premio economico ed un anno di Alliance membership gratuita all'organizzazione stessa.

Non sarà affatto semplice, ma noi ce la metteremo tutta per rappresentare al meglio il nostro Bel Paese!

Ma non è tutto, ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO SUPPORTO!!
Aiutateci, votando per noi nella sezione online del concorso dedicata a Vitaever®, ogni giorno fino al 19 Agosto. I progetti con il maggior numero di voti, avranno maggiori chance di mettersi in luce nella fase finale a San Francisco ed avranno così maggiori possibilità di giocarsela ad armi pari contro le realtà rappresentanti degli altri paesi esteri.

Insomma, davvero prezioso sarà il vostro contributo!
Ci aspetta un'estate di duro lavoro, ma noi di Vitaever® faremo il possibile per arrivare preparati e per portare a casa il migliore dei risultati. Intanto, grazie a tutti per il supporto dimostrato finora e grazie in anticipo per quanto farete fino alla chiusura della votazione online.

A presto,
Il team Vitaever®

giovedì 9 giugno 2016

Vitaever® vince la tappa nazionale di Aging 2.0 - Global Startup Search

"Aging2Ancona"

Si è chiusa così, lunedì 6 Giugno, la prima fase della competizione internazionale Aging 2.0, che ha visto Vitaever® trionfare sugli altri progetti in gara.


DI COSA SI TRATTA - "Aging2Ancona" è la tappa italiana della "Global Startup Search", una competizione mondiale aperta alle cosiddette "aging-focused start-up", vale a dire tutti i progetti (in particolare quelli in fase di start-up) focalizzati sulla salute della persona anziana e sul miglioramento della qualita di vita della stessa. Un'importante occasione per mostrare caratteristiche, potenzialità e risultati della propria idea imprenditoriale ad una audience internazionale ed entrare quindi a far parte di una community globale e, perchè no, vincere interessanti premi (in denaro, un servizio di tutoraggio, ma soprattutto l'opportunità di guadagnare visibilità internazionale).

La città italiana selezionata per questo primo round nazionale è stata Ancona (AN), capoluogo della regione Marche. E' importante ricordare che, l'evento organizzato in questa stupenda città di mare, rientra all'interno dell'ambito del progetto "AdriHealthMob" ed in particolare della roadshow di eventi dal titolo "Adrion Tech In Care" finalizzata a mostrare i risultati del progetto stesso e guadagnare (ed accrescere) quindi la consapevolezza sull'importanza della sinergia tra Assistenza, ICT e mobilità.

AGING 2.0 - Fondamentale alla riuscita dell'evento, è stato l'apporto di questa organizzazione globale che ha l'obiettivo di accelerare l'innovazione in grado di migliorare le condizioni di vita degli anziani di tutto il mondo. Quest'anno, l'organizzazione stessa, ha promosso l'evento Global Startup Search con l'obiettivo di trovare le migliori realtà impegnate in questa importante causa, organizzando eventi di carattere locale (proprio come quello tenutosi ad Ancona) basati sulla votazione di una giuria tecnica e finalizzati a selezionare solo il migliore progetto delle singole competizioni locali in funzione di un round successivo: la competizione finale mondiale.

LA PRIMA FASE DELLA COMPETIZIONE - Diversi sono gli sponsor e le realtà che hanno reso possibile l'evento di Ancona. Nello specifico di questa tappa italaina, Cooss Marche e l'organizzazione Aging 2.0 si sono occupate di creare una sinergia tra Adrion Tech In Care roadshow e la Global Startup Search co-pianificando l'evento che si è concluso proprio questo lunedì e che ha decretato la vittoria di Vitaever®
Gli altri progetti presentati in gara provenienti da diverse zone d'Italia e non sono stati:
Grazie al verdetto della giuria, composta rispettivamente da membri di Aging 2.0, EuHPN - European Health Property Network, 42 Accelerator, Cooss Marche, Università Politecnica delle Marche e CFA Society, Vitaever® è stata selezionata come il migliore dei progetti presentati e parteciperà alla finale mondiale (Aging 2.0 Optimize) che si terrà a San Francisco (California - USA) il prossimo Ottobre 2016 e si confronterà con le migliori idee imprenditoriali di tutto il mondo operanti in questo campo appunto.

FEEDBACK POSITIVI - Non è stato solo un evento stimolante dal punto di vista della mera competizione, visto che comunque tutti i progetti in gara avevano grosse potenzialità, ma è stata soprattutto una importante occasione di condivisione di idee, pareri e feedback sulle singole idee imprenditoriali ed una occasione di confronto sulle tematiche che le varie realtà aziendali affrontano nel quotidiano di questo complicato settore.
Ovviamente, molto importante è stato anche l'aspetto della visibilità guadagnata! Per noi di Vitaever®, è stato veramente fondamentale riuscire a farci conoscere da una audience di questo tipo, per non parlare del fatto che la vittoria della competizione stessa ci ha permesso di farci apprezzare per quello che facciamo e per il modo in cui lavoriamo! Cosa davvero non semplice.

SO, WHAT'S NEXT? - Beh, innanzitutto penseremo a come prepararci al meglio per la competizione finale negli Stati Uniti. Porteremo a compimento le ultime novità che riguarderanno la tecnologia Vitaever® (sono ancora una sorpresa però!), in modo da presentare anche qualcosa di completamente nuovo del nostro servizio. Sicuramente produrremo tutta la documentazione informativa da portare con noi a San Francisco e faremo il possibile per stupire l'audience americana, ma soprattutto quella globale che seguirà questo evento.

Insomma, ci dedicheremo anima e cuore per rappresentare al meglio il nostro Bel Paese! Seguiteci sulle nostre pagine social di Facebook, Twitter e Linkedin, e supportateci nei prossimi mesi in preparazione alla finale di San Francisco!

Vi terremo aggiornati sulle novità che riguarderanno l'evento e nello specifico la nostra partecipazione.

Un saluto,
Il team Vitaever®.